Un metodo “alternativo” per curare le cefalee

La medicina salernitana riprese le principali nozioni del mondo antico e del sapere arabo. Tra i tanti strumenti, per quell’epoca innovativi, utilizzati dai medici di allora, quello per curare le cefalee è sicuramente uno dei più strani.
Si trattava di una corona da imposizione in lamiera di ferro sottile a strisce, sormontata da una croce, composta da due giri orizzontali, di cui il superiore più piccolo, intersecati da quattro raggi verticali incrociati.
La corona da imposizione era usata per la guarigione delle cefalee e faceva parte dei riti guaritori religiosi.
Il ferro doveva essere ricevuto in carità da diverse parti durante un pellegrinaggio per recarsi al santuario dove era venerato il Santo guaritore.
Qui giunto il malato consegnava il ferro ad un fabbro il quale forgiava la corona.
Questa doveva essere posta sull’altare, benedetta ed imposta sul capo del paziente dal sacerdote durante la funzione.
Modernamente la corona "da imposizione" è stata studiata sotto l’aspetto terapeutico e si è voluto trovare in essa reali proprietà, in virtù dei cosidetti circuiti oscillanti.
 

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