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L’esposizione presenta, per la prima volta al pubblico, un ciclo di 11 affreschi quattrocenteschi, proponendo la sua ricostruzione originaria.
La rassegna, curata da Alessia Devitini, conservatore del Museo Diocesano e Laura Paola Gnaccolini, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano, prosegue il ciclo di esposizioni che, ogni anno, durante il periodo quaresimale, suggerisce uno spunto di riflessione sui temi della Santa Pasqua.
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La sede milanese della Galleria Giovanni Bonelli, in via Lambertenghi 6, apre la propria stagione espositiva 2021 con una mostra, curata da Giorgio Verzotti che, dal 18 febbraio al 3 aprile 2021, presenta i lavori di Massimo Kaufmann (Milano, 1963) e, in collaborazione con Lis10Gallery, quelli dell’artista mozambicano Gonçalo Mabunda (Maputo, 1975).
Le sculture di Gonçalo Mabunda – 10 maschere e 4 troni – dialogheranno con 8 dipinti, alcuni di grandi dimensioni, realizzati nell’ultimo decennio da Massimo Kaufmann.
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Giovedì 11 febbraio 2021 si celebra il centenario della nascita di Ottavio Missoni, stilista, artista che con la moglie Rosita è stato uno dei più importanti imprenditori di moda del Novecento e portavoce del Made in Italy nel mondo.
Per l’occasione, il Museo MA*GA di Gallarate (VA) che nel 2015 dedicò alla Maison un’ampia antologica, presenta il nuovo allestimento della “Sala Arazzi Ottavio Missoni” in collaborazione con la Fondazione Ottavio e Rosita Missoni.
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Dopo il grandissimo successo ottenuto con la grande mostra “Monet e gli impressionisti in Normandia” conclusasi il 16 febbraio e che ha raggiunto il suo record di visitatori con 58.798 presenze e dopo la chiusura dovuta all’emergenza sanitaria Covid-19, dal 19 settembre la Fondazione Asti Musei organizza a Palazzo Mazzetti una mostra esclusiva interamente dedicata al territorio e alla grande manifattura locale: Asti, Città degli arazzi.
Asti riprende il via e lo fa partendo proprio dalla sua storia, da alcuni grandi personaggi che ne hanno segnato le tappe e che, tramite l’arte del telaio, l’hanno resa nota in tutto il mondo per maestranze e prodotti di eccellenza. Attraverso l’esposizione di 21 arazzi, la città vuole rendere omaggio all’attività di Ugo Scassa e di Vittoria Montalbano, due delle più prestigiose manifatture astigiane protagoniste di un capitolo importante e unico nell’ambito del rapporto tra la città e l’ambiente artistico e culturale a partire dagli anni Sessanta del Novecento.
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Da oggi per conoscere Forte San Giovanni a Finale Ligure è disponibile un servizio di audioguida gratuita consultabile direttamente sul tuo smartphone, attraverso la piattaforma izi.TRAVEL. Le audioguide sono state pensate per consentire ai cittadini e ai turisti di conoscere meglio la struttura del Forte, situata in posizione dominante sopra Finalborgo.
Il forte viene così dotato di uno strumento che permette a tutti di avere accesso a informazioni e approfondimenti sempre disponibili sulla storia della sua costruzione, sulla sua architettura e sul territorio circostante.
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L’esposizione, curata da Domenico Russo, Andrea Tinterri e Luca Zuccala, presenta 23 opere di ventitré, tra i maggiori esponenti, della nuova pittura figurativa italiana: Adriano Annino, Silvia Argiolas, Irene Balia, Thomas Berra, Elisa Bertaglia, Maurizio Bongiovanni, Michele Bubacco, Anna Capolupo, Nicola Caredda, Dario Carratta, Rudy Cremonini, Barbara De Vivi, Alice Faloretti, Andrea Fiorino, Iva Lulashi, Dario Maglionico, Giacomo Modolo, Dario Molinaro, Matteo Nuti, Giuliano Sale, Davide Serpetti, Chiara Sorgato, Sophie Westerlind.
L’altra individualità propone una mappatura della nuova pittura figurativa italiana, concentrandosi sulla generazione nata tra la fine degli anni settanta e gli inizi degli anni novanta del secolo scorso, che hanno segnato un ritorno alla figurazione senza temere deviazioni anacronistiche, ma confrontandosi con le sollecitazioni del presente politico, sociale, religioso, tecnologico.
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Se la stagionatura è una delle fasi più importanti per la produzione del formaggio, Parma2064, marchio della Cooperativa Casearia Agrinascente di Fidenza (PR), ha saputo selezionare un Parmigiano Reggiano d’autore, che grazie a un attento processo di maturazione che supera i 28 mesi (fino a oltrepassare anche i 48 mesi), porta in tavola il sapore di un’opera d’arte casearia prestigiosa.
È il Parma2064 Lunga Vita, variante dalla lunga stagionatura di Parmigiano Reggiano, prodotto senza additivi e conservanti, lavorando il latte proveniente esclusivamente dagli allevamenti a conduzione familiare collocati in un raggio di 10 km dai due caseifici da cui viene plasmato. Un’ideale evoluzione dei formaggi di Agrinascente – Parma2064, che con il Parmigiano Reggiano a stagionatura superiore ai 24 mesi ha conquistato la medaglia d’oro ai World Cheese Awards.
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Dopo più di due anni di restauro all’Opificio delle Pietre dure e la trasferta a Roma per la grande esposizione alle Scuderie del Quirinale che celebrava i 500 anni dalla morte di Raffaello, il Ritratto di Leone X tra i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi, capolavoro del genio urbinate, rientra finalmente a casa, alle Gallerie degli Uffizi. Lo fa da protagonista, con una mostra interamente dedicata all’opera: “Raffaello e il ritorno del Papa Medici – restauri e scoperte”, curata dal soprintendente dell’Opificio Marco Ciatti e dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt, nella sala delle Nicchie della Galleria Palatina di Palazzo Pitti (dal 27 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021). L’allestimento è concepito per documentare e spiegare il complesso restauro e le numerose analisi scientifiche effettuate sull’opera, ora di nuovo completamente godibile nella lussuosa ricchezza cromatica dei dominanti toni rossi e nella straordinaria varietà dei dettagli, che l’hanno resa una delle creazioni più famose del Sanzio. Grazie alle molte tecniche di indagine preliminari (radiografiche, fotografiche, di imaging, di microscopia ottica, a scansione microprofilimetrica, solo per citarne alcune) è stato possibile rintracciare integralmente la ‘trama’ del dipinto disegnata in origine da Raffaello e stabilire che tutta l’opera è integralmente dovuta alla sua mano, fugando una volta per tutte il dubbio – avanzato da alcuni studiosi – che le figure dei cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi fossero state aggiunte in un momento successivo. Al termine dell’esposizione nella Sala delle Nicchie in Galleria Palatina, il Ritratto di Leone X tra due cardinali troverà collocazione nella Sala di Saturno dello stesso museo, in compagnia di una serie di capolavori dell’Urbinate, tra i quali i ritratti di altri due importanti prelati: quello di Papa Giulio II e quello del Cardinal Bibbiena, ha annunciato il direttore delle Gallerie Eike Schmidt.
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Una mostra importante, di preciso impianto museale, che non intende raccontare “di tutto un po’” ma sceglie un tema preciso e lo approfondisce attraverso una selezione dei suoi capolavori imprescindibili.
Il tema su cui la curatrice Claudia Zevi ha scelto di misurarsi è quello dell’influenza che la cultura popolare russa ha avuto sull’opera di Chagall.
In mostra, al Roverella, si potranno ammirare oltre cento opere di Chagall: circa 70 i dipinti su tela e su carta oltre alle due straordinarie serie di incisioni e acqueforti pubblicate nei primi anni di lontananza dalla Russia, ”Ma Vie”, 20 tavole che illuminano la sua precoce e dolorosa autobiografia, e “Le anime morte” di Gogol, il più profondo sguardo sull’anima russa della grande letteratura. La mostra si avvarrà della collaborazione della Fondazione Culture Musei e del Museo delle Culture di Lugano.
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Dal 5 febbraio 2021 le sale di Palazzo Reale di Milano ospiteranno una mostra unica dedicata alle più grandi artiste vissute tra ‘500 e ‘600: Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni e molte altre.
La mostra è promossa dal Comune di Milano-Cultura e realizzata da Palazzo Reale e Arthemisia e aderisce al palinsesto I talenti delle donne, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dedicato all’universo delle donne, focalizzando l’attenzione, per tutto il 2020 e fino ad aprile 2021, sulle loro opere, le loro priorità e le loro capacità.
Con la mostra Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600, l’arte e le incredibili vite di 34 diverse artiste vengono oggi riscoperte attraverso oltre 150 opere, a testimonianza di un’intensa vitalità creativa tutta al femminile, in un singolare racconto di appassionanti storie di donne già “moderne”.
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