Processione dei misteri della Vallisa

La processione del venerdì santo dalla Chiesa di Santa Teresa dei Maschi, celebra i misteri della Vallisa. Le statue sono denominate "chiangiaminue", termine dialettale che ricorda che il Venerdì Santo piove.
Nel Settecento si svolgevano due processioni dei Misteri: una organizzata da Frati Minori di San Pietro delle Fosse e l’altra dalla Confraternita della Purificazione denominata della Vallisa. Quando le due processioni si incontravano si scatenavano puntualmente disordini e tafferugli.
Nel 1825 l’Arcivescovo di Bari, Monsignore Basilio Clary, placò gli animi e dispose che le processioni si alternassero nell’uscita.
I nove Misteri della Vallisa rappresentano: Gesù nell’orto, San Pietro, Gesù alla colonna, Ecce Homo, Gesù con la croce, San Giovanni, il calvario con la Maddalena, Gesù morto, l’Addolorata. Sono tutte statue ottocentesche, tranne quella di Cristo morto che risale al 1754, sono portate a spalla da nove Compagnie formate da 12 a 20 portatori. Questa tradizione viene tramandata di padre in figlio, i portatori vestono in abito scuro, sul capo portano una corona di spine, guanti neri e cero in mano.
Ogni statua è preceduta e seguita da ragazzini, alcuni vestiti da guerrieri con elmo e sciabola, altri indossano lunghe vesti di colore rosso a piedi nudi e trascinano una croce. Il Venerdì Santo, per i fedeli, è giorno di astinenza e digiuno.
 

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