Spiritelli, amorini, genietti e cherubini

Spiritelli, amorini, genietti e cherubini

Spiritelli, amorini, genietti e cherubiniAllegorie e decorazione di putti dal Barocco al Neoclassico

La Fondazione Accorsi – Ometto dedica alla fortuna del tema iconografico dei putti una mostra che, affidata alla cura di Vittorio Natale, sarà allestita nelle sale espositive del museo dal 19 febbraio al 5 giugno 2016; l’argomento – pur avendo attirato in passato l’attenzione di eminenti studiosi – non è mai stato oggetto di una iniziativa espositiva monografica in Europa. Sotto le variate spoglie di spiritelli, amorini, genietti o di cherubini – come recita il titolo della mostra – i putti, ispirati all’arte antica romana, hanno trovato ampia diffusione soprattutto a partire dal Rinascimento, dilagando durante il Sei e il Settecento con funzioni decorative, ma anche allegoriche, e caratterizzando in vario modo sia l’arte profana che quella sacra.

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