I protagonisti delle notti parigine: locali, personaggi, situazioni

jane-avril

Fra le più piacevoli innovazioni della Belle Époque parigina c’è certamente la scoperta del “tempo libero”, del diritto allo svago per tutte le classi sociali, attraverso le più diverse forme di intrattenimento, fra cui anche lo sport: nel 1896 il barone Pierre de Coubertin ha dato vita alla prima edizione delle Olimpiadi moderne, organizzandole non a Parigi ma ad Atene, con un classico omaggio all’antichità greca.

Parigi è un immenso palcoscenico, l’offerta di spettacoli è diffusa e trasversale: accanto all’opera tradizionale nasce il cinema dei fratelli Lumière, i balli popolari sono sempre affollati così come i teatri e i nuovi scintillanti locali dove si esibiscono le nuove vedette: chansonniers, cabarettisti, ballerine, cantanti.

Spettacoli sempre nuovi, sorprendenti per la disinvoltura provocante con cui sgambettano le scatenate danzatrici, sfidando il perbenismo un po’ ipocrita della buona società.

L’invenzione e la rapida diffusione dell’elettricità creano nuovi effetti di luci, colori, proiezioni, bruschi passaggi tra zone d’ombra e altre violentemente illuminate: Toulouse- Lautrec è uno dei primi artisti a coglierli e interpretarli nelle opere pittoriche e soprattutto nella grafica, sfruttando genialmente le possibilità espressive.

In questa sezione si alternano il mondo eccessivo e brillante dei locali notturni, come il Moulin Rouge in cui fa un trionfale ingresso la celebre ballerina chiamata La Goulue (“La golosa”), e le immagini sofisticate del teatro tradizionale. Il nobile visconte Henri de Toulouse-Lautrec rivela qui la sua doppia anima di elegante dandy aristocratico da un lato e di frequentatore assiduo dei caffè notturni dall’altro.

Una celebre raccolta di guizzanti immagini dei personaggi della scena popolare dei cabaret parigini è contenuta nell’album Le Café Concert, con testi di Georges Montorgueil illustrati da undici stampe realizzate da Lautrec e undici da Henri-Gabriel Ibels, autore anche della copertina del portfolio.

L’album fu pubblicato in L’Estampe originale nel 1893.
Testo in catalogo a cura di Stefano Zuffi curatore della mostra Toulouse-Lautrec. La Belle Époque

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna in alto